lunedì 23 maggio 2016

La Strega e le montagne rosa

C'era una volta...

in un villaggio lontano lontano, alle pendici delle montagne rocciose, viveva una vecchia Strega che passava le sue giornate guardando, riflessi in un lago magico, gli avvenimenti che capitavano sulla terra.

Un giorno, guardando il palazzo del re scorse un giardino meraviglioso, fatto di splendide rose, la Strega se ne innamorò all'istante.
Lei, abituata ad essere circondata solo da aride montagne, non credeva a quel tripudio di colori.

Decise di salire a bordo della sua fedele scopa e andare a fare visita al re.
Quest'ultimo, non poco intimidito dalle inquietanti sembianze della Strega, si rese subito disponibile e cercò di accontentare ogni sua richiesta.

Quando Lei arrivò a chiedergli tutte le rose del suo giardino, allora, solo allora, il re si fermò e prese coraggio: quel giardino era la storia del suo villaggio, per ogni bambino nato veniva donata una pianta di rose, era impossibile esaudire questa sua richiesta!

Convocò allora i saggi del villaggio per chiedere la loro opinione, questi gli suggerirono di donare alla Strega una rosa ed un seme facendole promettere in cambio una stagione ricca e fruttifera per il loro villaggio.
Questa accettò lo scambio, prese rosa, seme e scopa e ritornò alle sue montagne.
Il re ebbe dolci piogge e caldo sole, fu un anno ricco e florido.

Alla strega non andò altrettanto bene, provò a piantare la rosa nei suoi terreni ma la roccia la fece ben presto morire. La Strega, livida di rabbia, prese il seme e lo scagliò contro le grigie montagne; tornò quindi al villaggio e pretese che le venisse consegnata un'altra rosa ed un altro seme.
Il re e i saggi accolsero la sua richiesta così lei ripartì con il suo bottino.

Una volta tornata tra le sue montagne non seppe attendere il mattino e impaziente piantò nuovamente la rosa: di nuovo però il bel fiore sfiorì e morì.
Di nuovo la Strega s'infuriò, prese il seme e lo scagliò contro le grigie montagne.

Per la terza volta tornò al villaggio, furibonda, re e saggi di nuovo l'assecondarono era davvero arrabbiatissima.
Tornò alle sue montagne, piantò la rosa in una roccia nuova ma tempo un giorno e questa sfiorì. Scagliò dunque il seme contro la roccia grigia e partì in cerca di vendetta.

Tornò al villaggio ma senza parlare con nessuno andò dritta a palazzo e rapì la bella principessa; la portò in una capanna in cima alla montagna grigia.
La principessa era disperata, lì sola non sapeva davvero che fare, se non che riconobbe ai suoi piedi tre semini di quelli che ben conosceva, erano i semi dei nuovi nati, ne aveva visti piantare molti.

Con amore, dolcezza e qualche lacrima piantò i semi e ogni giorno si prese cura di loro.

Nel frattempo il re chiamò tutti i servitori, tutti i cavalieri, tutti gli eroi dei regni vicini: la principessa doveva essere salvata.
Nessuno però raccolse la sua richiesta, tutti si dissero occupati o pieni di paura.
Solo il figlio del giardiniere si fece avanti e risoluto iniziò il cammino verso la montagna.

Raggiunta la roccia grigia trovò subito la casa della Strega utilizzò le spore di un fungo per addormentarla e un ramo d'edera per legarla e renderla inoffensiva
 A quel punto corse a salvare la principessa; la trovò china sulle rose, le curava con grande amore e dedizione.
Lei sentì dei passi avvicinarsi, alzò lo sguardo e il suo cuore iniziò a battere all'impazzata: mai avrebbe pensato di rivedere il figlio del giardiniere, il suo grande amore.

Le rose sbocciarono magicamente spargendo nell'aria i loro semi, le montagne ne vennero ricoperte e come per incanto si tinsero di rosa.

Il giovane prese allora la principessa e la riportò al suo re e ogni giorno, al tramonto, all'ora in cui la principessa venne liberata, i due giovani si fermano a guardare la magia delle montagne che si tingono di rosa.

1 commento: